Igiene Orale

I nostri igienisti si occupano di effettuare igiene orale avanzata (con sistemi di ingrandimento, laser e strumentazione all’avanguardia), levigature radicolari, sigillature dei solchi, fluoro profilassi, ipersensibilità dentinale e sbiancamenti professionali. La fotografia e la compilazione della cartella parodontale vengono utilizzate per tenere sotto controllo la condizione orale del paziente pre e post trattamento e per motivare quest’ultimo ad una buona compliance terapeutica.

 

Chi sono gli Igienisti dentali?

Sono professionisti laureati nel settore della salute e dell’estetica dentale che operano sul paziente effettuando tutte le prestazioni sopra citate.

 

Igiene Orale

Per igiene orale si intende la rimozione dei depositi duri (tartaro), molli (placca) e delle pigmentazioni estrinseche (macchie di caffè, tè, vino, etc.) dal cavo orale. Questi vengono rimossi con l’ausilio di strumenti ad ultrasuoni, strumenti rotanti e strumenti manuali, in apposite sedute nel reparto di “odontoiatria light” della durata variabile dai 45 ai 60 minuti. Il paziente viene poi inserito in programmi di richiamo personalizzati a seconda delle proprie necessità.

 

Levigature radicolari

Per levigatura radicolare si intende la rimozione dei depositi duri (tartaro) e molli (placca) dalla superficie radicolare del dente attraverso l’utilizzo di appositi strumenti, che permettono all’operatore di decontaminare l’intera tasca parodontale. Oggi le tasche parodontali possono essere curate evitando interventi chirurgici dolorosi e invasivi.

 

Sigillatura dei solchi e fluoroprofilassi

In relazione alla malattia cariosa i dati in possesso, provenienti dal Ministero della Salute, evidenziano che il 20% dei bambini a 4 anni ha già lesioni cariose; mentre a 12 anni sono affetti da carie il 43,9% dei bambini. Inoltre, in fase pediatrica-adolescenziale, l’80% delle lesioni cariose si presenta sulla superficie masticatoria dei denti. Con la consapevolezza di questi dati, è fondamentale attuare delle campagne di prevenzione per diminuire l’incidenza di questa patologia e la sigillatura dei solchi abbinata alla fluoro profilassi è indispensabile per la prevenzione della carie. In particolare, la sigillatura dei solchi ci permette di proteggere la zona masticatoria degli elementi dentari, utilizzando un’apposita resina che non è permanente ma ha una durata variabile tra ai 18 e 24 mesi. In alternativa è possibile effettuare le sigillature anche con la laser terapia: in questo caso un gel al fluoro viene posizionato sulla superficie masticatoria degli elementi dentari e, successivamente, attivato con il laser, in modo da ottenere una vetrificazione del solco. La scelta del metodo utilizzato è a discrezione dell’operatore.

 

Per fluoro profilassi topica si intende la somministrazione di fluoro attraverso dentifrici, collutori o gel. Le applicazioni topiche possono essere eseguite da personale adeguatamente addestrato nello studio odontoiatrico o personalmente a casa. Nello studio odontoiatrico la fluoro profilassi viene eseguita dagli igienisti dentali; prevede l’utilizzo di gel ad alto contenuto di fluoro ed è consigliata ogni sei mesi. La somministrazione di fluoro domiciliare per via topica, attraverso l’uso di paste dentifricie a basso contenuto di fluoro (500ppm), è raccomandata da 3 a 6 anni, due volte al giorno. Dopo i 6 anni, l’uso di un dentifricio contenente almeno 1000 ppm di fluoro due volte al giorno è di fondamentale importanza nella prevenzione della carie e può costituire l’unica forma di somministrazione. In particolare, si consiglia di non dare il dentifricio e il collutorio al bambino molto piccolo, pena il rischio dell’eventuale ingestione di queste sostanze.

Esistono dentifrici appositamente formulati per i bambini (con contenuto di fluoro ridotto) che vanno comunque prescritti almeno dopo i 4 anni. La quantità di dentifricio necessaria per un bambino al di sotto dei 6 anni è pari alla grandezza di una lenticchia.

 

Ipersensibilità dentinale

L’ipersensibilità dentinale si evidenzia quando una zona di dentina esposta è sollecitata da stimoli dell’ambiente intra ed extra orale. Questi stimoli agiscono tramite lo spostamento di fluidi all’interno dei tubuli dentinali che provocano lo stiramento delle fibre nervose. I sintomi del dolore sono di intensità e durata variabili. L’ipersensibilità dentinale spesso è dovuta a recessioni gengivali, causate da infiammazione cronica della gengiva, da tecniche di spazzolamento errate e da fisiologici processi di invecchiamento. L’ipersensibilità può essere talmente elevata da scoraggiare lo spazzolamento perché doloroso e ciò peggiora la qualità dell’igiene. L’ipersensibilità può essere trattata domiciliarmente con l’utilizzo di paste dentifricie, collutori e gel, oppure professionalmente tramite l’applicazione di sostanze direttamente nelle zone interessate o la laser terapia. Nell’ipersensibilità l’azione del laser, combinata con l’utilizzo del gel fluorato, determina la sigillatura dei tubuli dentinali con un effetto desensibilizzante prolungato nel tempo. Sfruttando l’effetto fototermico del raggio laser si ottiene una fusione superficiale della componente proteica della dentina, con conseguente chiusura fisica dei tubuli dentinali. Il risultato è più efficace e duraturo rispetto ai metodi tradizionali, che prevedono l’applicazione di vernici e lacche.

 

 

Sbiancamento dentale

Attualmente, lo sbiancamento dentale si divide in due grandi tipologie di trattamento: lo sbiancamento domiciliare e lo sbiancamento professionale.

La differenza tra i due tipi di sbiancamento risiede sostanzialmente nella diversa percentuale di agente sbiancante contenuto e nella modalità di applicazione. Sia che si opti per il trattamento in studio o per quello domiciliare, occorre far capire al paziente l’importanza di una visita pre-sbiancamento, nella quale viene fatta una diagnosi globale, si controlla lo stato dei restauri, si determina il tipo e l’entità della discromia, si registra il colore, si effettua una seduta di igiene orale, si stabilisce il tipo di trattamento più consono al singolo caso clinico e si compila e firma il consenso informato. Va sottolineato che il risultato ottenibile dipende dalla discromia, dalla morfologia dentale, dall’età del paziente, dalla risposta soggettiva, dalla compliance; inoltre, il trattamento dovrà essere ripetuto a distanza di tempo per mantenere il risultato. L’inestetismo di un sorriso sano può essere spesso imputato a una disarmonia degli elementi dentali, che ne può riguardare forma, posizione, dimensioni ma, molto frequentemente, anche colore. Quando si trattano gli inestetismi cromatici dentali si entra inevitabilmente nell’ambito della trattazione delle discromie, definite come quei fattori che alterano il colore del dente. Tali fattori possono depositarsi e aderire alla superficie del dente, oppure essere incorporati nella struttura dentale. In base all’eziologia, le discromie dentali possono essere suddivise in due grandi gruppi:

1. pigmentazioni o discromie esogene o estrinseche;

2. discolorazioni o discromie endogene o Intrinseche.

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